martedì 9 agosto 2011

La Battaglia delle Protuberanze

Nel dicembre 1944, Hitler lanciò l'ultima grande controffensiva contro l'avanzata alleata sul fronte Occidentale. L'idea era di penetrare le deboli linee alleate attraverso le montagne delle Ardenne, arrivare a conquistare Anversa, tagliando in due le truppe alleate per isolarle e distruggerle.



La campagna è nota come l'Offensiva delle Ardenne, ma nei paesi anglosassoni viene chiamata The Battle of the Bulge, che potremmo liberamente tradurre come La Battaglia della Protuberanza, per la caratteristica sacca sulla mappa, in forma di una protuberanza, che le fasi iniziali dell'offensiva tedesca hanno creato dentro il fronte alleato.

Che cosa c'entra tutto questo con il PUC di Alghero?

Ecco che cosa.

La logica della maggior parte delle nuove aree di espansione previste dal PUC si sorreggono su due mosse:

Mossa 1. Per giustificare le nuove volumetrie a livello cittadino, era necessario dimostrare ce n'è bisogno, cioè che ci sarà una crescita della popolazione. Ad una neanche troppo attenta lettura, il PUC fallisce in questo tentativo, ma fa finta di niente e si contradice, tira dritto e adoperando un motore ad improbabilità infinita assume che questo aumento demografica s'ha da fare.

Mossa 2. Poi però si doveva decidere come distribuire queste nuove volumetrie sul territorio.

Il primo passo era di ridurre la possibilità di costruzione nelle zone già edificate, per poter usare la massima volumetria possibile da spalmare sulle aree di nuove espansioni.

Il secondo passo era di dichiarare che in queste zone di nuove espansioni, oltre all'edilizia di mercato, si prevedono molte aree per servizi, così da compensare e restituire alla città già costruita una maggiore dotazione complessiva di servizi. Così nascono le cosiddette zone B2/S e C3/S del PUC ("S" sta per servizi.)

Insomma, si tratta di nuove zone di espansione dove spalmare la nuova volumetria di cui avremmo bisogno subito-subito-subito, ma le quali, per essere giustificate, dovevano avere attaccate grandi aree per servizi.

La cosa importante da tener in mente è che includere un terreno in uno di questi nuovi comparti conferisce a quel terreno lo stesso titolo edificatorio (cioè lo "valorizza", qualcuno direbbe) anche se è destinato a servizi e no direttamente alle costruzioni di mercato.
Perché? È la crema perequazione à là catalana, bellezza! (Per cortesia con la crosta ben bruciata, grazie.)

Ecco, con questo ingegnoso disegno in mente, inizia un'autentica Battaglia delle Protuberanze, la spasmodica ricerca di costruire comparti di più svariate e fantasiose forme per collocare le aree per le nuove costruzioni assieme a quelle per servizi.

In linea di principio, potrebbe non esserci alcunché di male, e immagino che gli urbanisti al lavoro avranno molte buone ragioni strettamente urbanistiche per giustificare queste forme.

Gli è solo che sono molto divertenti.

Vediamo di seguito alcuni esempi. Ho evidenziato in rosso i confini dei comparti, per apprezzare meglio le forme. Le aree per le nuove costruzioni di mercato sono colorate in marrone, quelle per servizi in verde e celeste.

Ecco a voi alcuni saggi della personale Battaglia delle Protuberanze di Tedde & C.

Progetto guida "Caragol 1":


Progetto guida "Caragol 2":


Progetto guida "Mariotti":


Progetto guida "Orti 1":


Progetto guida "Orti 2":


Progetto guida "S. Anna 1":


Progetto guida "S. Anna 2":


Progetto guida "S. Giovanni 2":


Ed ecco i due vincitori, ex aequo

Progetto guida "Montagnese":


Progetto guida "Taulera":

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