martedì 26 aprile 2011

Standard, minimi, minimi

Gli standard urbanistici sono la dotazione minima richiesta per legge di aree per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie.


Gli standard sono una cosa molto importante.

Con una piccola diavoleria, il PUC consente di derogare a queste dotazioni minime, permettendo di fatto di ridurre gli standard di un terzo.

La questione non è molto complicata, ma sì un po' tecnica, per cui serve un poco di pazienza per capirlo ...

La normativa* sugli standard urbanistici impone che per ogni abitante insediato o insediabile si prevedano almeno 18mq di aree per gli standard, di norma ripartite così:
  • 4,50 mq aree per l'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo;
  • 2 mq di aree per attrezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (uffici poste e telegrafi, protezione civile, ecc.) ed altre;
  • 9 mq di aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade;
  • 2,50 mq  mq 2,50 di aree per parcheggi**. 
Come si può capire, l'effettiva superficie da destinare per gli standard urbanistici si gioca tutta sul modo in cui si calcolano quegli "abitanti insediati o insediabili". 
Per capirci, se prevedo una zona con 1.500mc edificabili, come calcolare quanti abitanti si insedieranno? Se dico 100mc per abitante, in quella zona prevedo insediabili (1.500/100) 15 abitanti. Se dico 150mc per abitante, in quella zona prevedo insediabili solo (1.500/150) 10 abitanti. Dunque, la scelta del parametro di 100mc o 150mc per abitante fa tutta la differenza, perché in un caso dovrò nel PUC prevedere gli standard per 15 abitanti (quindi, minimo standard 18mq x 15 abitanti = 270mq), mentre nell'altro dovrò prevedere gli standard per soli 10 abitanti (18mq x 10 abitanti = 180mq).

Quindi, quale parametro di mc per abitante scegliere? Anche qui, la normativa ci viene in aiuto, perché dice: "Il numero degli abitanti presumibilmente insediabili dedotto assumendo, salvo diversa dimostrazione in sede di strumento urbanistico comunale, il parametro di 100 mc. ad abitante per zone A, B e C ..." (Decreto "Floris", Art. 4). 

Insomma, la normativa raccomanda di usare il parametro di 100mc per abitante.

Ora vediamo la diavoleria nel PUC di Alghero depositato. 

Nelle Norme Tecniche Attuative leggiamo:
Art. 8.:
"[...]
Standard urbanistici: sono la dotazione minima inderogabile di aree per servizi pubblici di quartiere, stabilita dal D.A. 22 dicembre 1983 n. 2266/U, salvo diversa prescrizione delle presenti norme.
[...]"
Huh? Dotazioni minime inderogabili, salvo diverse prescrizioni? O sono minime inderogabili, o le presenti norme le possono derogare! Ma questo è solo l'ouverture, vediamo il resto:
Art. 11.:
"Ai fini del calcolo della capacità insediativa teorica, il PUC attribuisce 150 mc. di volumetria edificabile per ogni abitante insediato ed insediabile." 
Aha! Quindi nel PUC si userà il parametro di 150mc per abitante insediabile, anziché 100mc come suggerito dal Decreto. E questo, nel calcolo degli abitanti insediabili ci darà un terzo di abitanti in meno, e dunque un terzo in meno di standard urbanistici minimi da prevedere".
Continuiamo a leggere:
Art. 12. 
"Fatte salve le diverse previsioni delle tavole di Piano e/o dei Progetti Guida, la dotazione minima di standard per abitante nei nuovi insediamenti residenziali è calcolata con il parametro di 18 mq per ogni 100 mc di volumetria residenziale, così ripartiti:  
− Aree per l’istruzione (S1) - 4,5 mq 
− Aree per attrezzature di interesse comune (S2) - 2,0 mq 
− Aree per verde pubblico attrezzato (S3) - 9,0 mq 
− Aree per parcheggi pubblici (S4) - 2,5 mq"
Eccola la diavoleria. 
Intanto, con il "fatte salve le diverse previsioni", in sostanza si consente che il Piano e i Progetti Guida deroghino a queste dotazioni minime. Ora, è vero che la norma potrebbe essere interpretata nel senso che il Piano e i Progetti Guida impongano più alte dotazioni minime da quelle indicate qui sopra, ma allora perché non scriverlo così, in modo più chiaro ed esplicito?

Ma poi, il diavolo sta nei dettagli: come si conciliano i 100mc di questo articolo con i 150mc dell'articolo precedente?  Si conciliano perché nell'Art. 11 si parla della volumetria edificabile mentre nell'Art. 12 si parla della volumetria residenziale.
La volumetria edificabile comprende anche quella non strettamente per le abitazioni, ma anche altre cose come servizi connessi con la residenza, opere di urbanizzazione secondaria,  negozi di prima necessità, studi professionali, bar, ecc.
Mentre la volumetria residenziale della quale si parla nell'Art. 12 è, appunto, volumetria residenziale, cioè solo quella per le abitazioni.

Ma attenzione!, il Decreto "Floris" che abbiamo già citato dice (Art. 4) che il parametro di 100mc da usare per il calcolo degli abitanti insediabili è composto da:
"- 70 mc. per la residenza; 
- 20 mc. per servizi strettamente connessi con la residenza o per opere di urbanizzazione secondaria di iniziativa privata, quali: negozi di prima necessità, studi professionali, bar e tavole calde; 
- 10 mc. per servizi pubblici;"
Quindi 70mc di volumetria residenziale, e no 100mc!

In sostanza, per via di entrambi gli articoli (Art. 11. e Art. 12.) viene consentito derogare agli standard urbanistici minimi previsti dalla norma; e in particolare, si riducono gli standard minimi di un terzo. 

Come ho già detto, è possibile che il Piano e i Progetti Guida prevedano standard minimi superiori a quelli previsti per norma. Nei prossimi post vedremo qualche Progetto Guida, ma intanto: perché non scrivere esplicitamente che non si deroga ai minimi previsti dalla legge? E perché non rispettare il decreto, usando il parametro di 100mc per abitante, anziché 150mc?

Ah, sì: è vero, nella normativa, compresi gli stralci che ho riportato, ci sono clausole come "salvo diversa dimostrazione in sede di strumento urbanistico", "qualora l'Amministrazione Comunale dimostri l'impossibilità ..."
Ebbene, parlerò proprio di questi "salvo" e "qualora" in un prossimo post.

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* Gli standard urbanistici sono stati introdotti dal Decreto Interministeriale del 2 aprile 1968 n. 1444, e successivamente recepiti in Sardegna dal D.A. 22 dicembre 1983 n. 2266/U (cosiddetto Decreto "Floris")

** In aggiunta alle superfici a parcheggio previste dall'art. 18 della legge n. 765

2 commenti:

  1. ciao Ivan, in Veneto si applicano 150 mc ad abitante ma gli standard sono quantificati in 30 mq/ab: in pratica il calcolo coincide con i 100 mc ad abitante e 20 mq/ab del decreto ministeriale (la proporzione rimane costante...); il PUC di Alghero è legittimato a calcolare gli standard come meglio crede: ad esempio potrebbe utilizzare un'equazione quantistica o come nel caso specifico introdurre un complesso o banale sistema di clausole e articoli, ma, alla fine dei conti, devono essere rispettati gli standard minimi definiti nel decreto ministeriale che sono inderogabili su tutto il territorio nazionale isole comprese...

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  2. Ciao "test",

    So che l'applicazione di 150mc per abitante nel calcolo degli abitanti insediabili è abbastanza comune. E ovviamente cambia tutto, se poi per ogni abitante si prevedono 30mq di standard, anzichè 18mq, che sono il minimo stabilito dal Decreto n. 1444/1968, poi recepito in Sardegna dal c.d. Decreto "Floris" del 1983.

    Infatti, nel rispetto dei minimi stabiliti dal Decreto n. 1444/1968, le Regioni hanno l'autonomia di fissare limiti minimi superiori.

    Tuttavia nel PUC di Alghero si usano 150mc per calcolare gli abitanti insediabili, e poi per ogni abitante si prevedono solo 18mq di standard.

    Se dobbiamo attenerci ai 18mq del Decreto "Floris", per una città sottodotata di standard come Alghero (lo dice la stessa relazione del PUC), sarebbe più opportuno almeno usare 100mc per abitante per calcolare gli abitanti insediabili (come suggerisce il Decreto), anziché 150mc.

    O viceversa, magari usare 150mc, ma poi prevedere standard maggiori dei minimi 18mq fissati dal Decreto.

    So infine che l'approccio urbanisticamente più corretto sarebbe di usare gli standard come, appunto, stendardo, e poi contestualizzare i fabbisogni e le previsioni degli standard da situazione a situazione, ma sempre e comunque non derogando agli standard minimi.

    In ogni caso, nel mio post non ho sostenuto che il PUC violi il Decreto (anche perché nei Decreti si usano quelle formule "salvo che" o "qualora" di cui dicevo nel post, e che consentono di eludere in molti modi gli standard effettivi), ma appunto che usa un parametro di mc per abitante più alto di quello suggerito dal Decreto (100mc).

    In altre parole, ciò che intendevo dire è che il parametro di 150mc per abitante non è l'unico valore possibile. E' utile sapere che si è scelto un valore superiore a quello suggerito dal Decreto, e che ciò ha come conseguenza una minore dotazione degli "standard per mc edifibile" di quelli che sarebbe possibile avere.

    E' importante che ciò si sappia, specie in una città come Alghero che, come dicevo, in molte zone è sottodotata di standard.

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